INGRATITUDINE AL TEMPO DEL COVID

Roma, 28 settembre 2020 – «Il Covid-19 ha dato la stangata definitiva ad un SSN sostenuto da giovani medici precari oramai da un decennio» denuncia Angelo Testa, presidente nazionale dello SNAMI, «e abbiamo ringraziato per mesi questi nostri colleghi che si davano da fare in trincea durante l’emergenza sanitaria.» «Giovani Colleghe e Colleghi chiamati da molti eroi ma in fondo stavamo facendo solo il nostro lavoro» continua Simona Autunnali, vicesegretario nazionale SNAMI, «ma non nego che molti di Noi si sono sentiti gratificati dai riconoscimenti per il nostro impegno. Oggi però molte regioni chiedono a questi “eroi” di licenziarsi per accedere al corso di formazione specifica in medicina generale 19-22. Una sconsiderata presa di posizione che di fatto sta svuotando completamente il territorio dai giovani medici “quasi” corsisti.» «Il paradosso è che queste regioni sono proprio quelle con la maggior carenza di professionisti» dice Federico di Renzo, vice coordinatore nazionale SNAMI giovani medici in formazione e precari «perché alcuni governatori non vogliono assumersi la responsabilità di superare gli ostacoli legislativi, poco chiari e molto sibillini. Costoro hanno chiesto un parere al ministero, che però tarda ad arrivare. Dobbiamo smetterla di illudere i giovani con incompatibilità arcaiche e farraginose, con contratti provvisori che stimolano e foraggiano il precariato, con poche borse da 4 soldi e con emendamenti che minano le fondamenta della formazione in medicina generale.» «Chi salirà sulle ambulanze? Chi raggiungerà i presidi rurali a garantire l’assistenza notturna?» sottolinea Maria Elena Vallero, responsabile giovani Medici e precari di Torino. Cosa ne sarà di una intera generazione sfruttata e spremuta fino all’ultima risorsa?» «SNAMI è con Voi» conclude e rassicura Angelo Testa «e non lascerà mai nessuno indietro perché intraprenderemo su tutti i fronti ogni azione volta alla vostra e nostra tutela.»