STATO DI AGITAZIONE SNAMI CONTRO GLI ATTACCHI CONTINUI ALLA MEDICINA GENERALE

Roma, 9 Novembre 2020 – Nel corso del Comitato Centrale SNAMI, riunito telematicamente il 6 novembre 2020, i dirigenti dello SNAMI hanno ribadito l’allarme e l’indignazione per i continui attacchi mediatici che i Medici di Medicina Generale stanno subendo in questo drammatico periodo, in cui sono quotidianamente fortemente impegnati, ben oltre i propri orari contrattuali. «Quotidianamente» dice Angelo Testa, presidente nazionale SNAMI, «dobbiamo gestire i Pazienti affetti da malattie acute e croniche, gestire i Pazienti positivi al SARS Cov-2, gestire i Pazienti affetti da Covid-19 a domicilio, anche mediante telemonitoraggio, riducendo notevolmente il sovraffollamento dei pronto soccorso ed evitando, ove possibile i ricoveri, che aumenterebbero vertiginosamente, ancora di più, senza questo nostro notevole impegno sul territorio». «Inoltre» aggiunge Salvatore Santacroce, tesoriere nazionale SNAMI, «dobbiamo effettuare le vaccinazioni antiinfluenzali, spesso senza ricevere gli idonei DPI, assolvere alla reperibilità-contattabilità prevista per l’emergenza covid, oltre gli orari di ambulatorio già abbondantemente superati, per confortare, tranquillizzare ove possibile, e guidare i Pazienti allarmati, realmente ammalati e/o solo spaventati. Oltre a ciò assolvere a tutti gli impegnativi compiti burocratici per il tracciamento dell’epidemia, spesso mediante applicativi imposti di pessima qualità; assolvere all’obbligo di effettuare i tamponi rapidi, una volta ottenuti i DPI e le location  idonee». «Il tutto mettendo quotidianamente a rischio la nostra salute e quella dei nostri cari,> sottolinea Simona Autunnali, vice segretario nazionale SNAMI, «in un contesto di “caccia alle streghe” in cui la Categoria Medica che ha finora versato il più alto contributo di “caduti in battaglia” nella lotta al virus SARS Cov-2, impegnata quotidianamente allo stremo, viene tacciata di essere assente e/o di non fare la propria parte nella lotta alla Covid-19». «Per questi motivi» conclude Angelo Testa «il comitato centrale mi ha dato mandato di dichiarare lo stato di agitazione sindacale per ottenere la giusta considerazione, attenzione e l’indispensabile supporto per chi si sta spendendo ed impegnando, ben oltre i propri doveri contrattuali, troppo spesso abbandonato a se stesso. Politica, media e stampa di regime, parte pubblica con contorno di dichiarazioni “allineate”, troppo flebili e fuorvianti di altri sindacati, tutti insieme in un mix di colpe di inefficienza alla Medina Generale. Solo uno scaricabarile con una regia ben orchestrata in cui c’è una precisa risposta alla domanda di sempre: CUI PRODEST tutto questo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *