Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Al Ministro della Salute

Al Ministro dell’Interno

Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome

Al Presidente della Commissione di Garanzia per l’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali

Alla SISAC

Agli Assessori alla Sanità Regionali

Agli Assessori alla Sanità delle Province autonome

Alle Prefetture

Ai Commissariati del Governo per le province di Trento e Bolzano 

Oggetto: Proclamazione stato di agitazione

Le organizzazioni sindacali Federazione CIPe SISPe SINSPe, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, La.Pe.L, SIMET, SMI, SNAMI, 

Contestano la: 

1. Manifesta volontà della Conferenza Stato Regioni, attraverso l’atto di indirizzo, nel non investire nella sanità territoriale in tutti i suoi settori, come è emerso anche dalla analisi della magistratura contabile, depotenziando la prevenzione e impedendo così una corretta attività di contrasto alla pandemia sul territorio.

2. Mancata, insufficiente e/o limitata attivazione delle Usca.

3. Mancato rinforzo degli organici dei Dipartimenti di assistenza territoriale e dei SISP in particolare, già sottodimensionati in periodo pre-covid.

4. Sempre più frequente, ingiusta e immotivata denigrazione, sostenuta da organi istituzionali, da parte dei mass media nei confronti dei medici, con conseguente compromissione del rapporto di fiducia tra cittadino e medico.

5. Mancato riconoscimento dell’attività svolta dai Medici di Medicina Generale e PLS nella gestione dei pazienti acuti e cronici non affetti da covid-19 che non ha avuto momenti di resa, cui si è aggiunta la gestione dei Pazienti covid-19 stessi, con la moltiplicazione di inappropriati carichi di lavoro e conseguente aumento del rischio di contagio dei Medici non adeguatamente integrati nei servizi e protetti, in violazione della legge 66/2003 e 161/2014 e legge 81/2008.

6. L’obbligatorietà dell’esecuzione dei tamponi da parte dei Medici di Medicina Generale e PLS negli studi medici per mancata sicurezza nei confronti dei cittadini e dei medici stessi.

7. Chiara volontà, manifestata in commissione parlamentare nel bocciare l’emendamento alla legge 502/92, colpendo la medicina territoriale e di fatto impedendo l’assunzione dei medici convenzionati nell’area della medicina dei servizi, nell’ambito delle attività distrettuali.

Chiedono

1. Assunzione di medici ed infermieri secondo il fabbisogno.

2. Stabilizzazione di tutti i medici precari della continuità assistenziale, dell’emergenza urgenza territoriale e della medicina dei servizi.

3. Estensione della tutela INAIL ai medici di medicina generale e PLS e riconoscimento economico alle famiglie dei colleghi che hanno perso la vita.

4. Garanzie di salute e sicurezza di operatori sanitari e cittadini con particolare riferimento ai luoghi ed ai processi assistenziali.

5. Linee guida nazionali che rendano omogenea l’attività dei Medici di Medicina Generale e PLS su tutto il territorio nazionale al fine di evitare difformità diagnostiche e terapeutiche tra ventuno servizi sanitari regionali differenti.

6. Contrattualizzazione dei carichi aggiunti di lavoro della medicina territoriale, soprattutto in questa emergenza COVID.

7. Equiparazione economica e professionale del corso di formazione in medicina generale ai corsi di specializzazione di medicina universitari.

Distinti saluti

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