EMENDAMENTI PER L’EQUIPOLLENZA DELLA MEDICINA DI COMUNITA’ ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA’ DI MEDICO DI MEDICINA GENERALE.

NO A SCORCIATOIE!

Roma, 10 Maggio 2021 – Il sindacato autonomo interviene contro l’ennesimo tentativo reiteratamente riproposto tramite emendamento da parte della Senatrice Castellone che vorrebbe consentire ai medici specializzati in medicina di comunità e cureprimarie di esercitare l’attività del medico di medicina generale. Angelo Testa, presidente nazionale SNAMI, «Il corso di formazione in medicina generale ha una dignità e valenza specifica e necessita di essere trasformato in un corso specialistico didatticamente al passo con i tempi. Siamo i primi ad essere disponibili a costruire insieme un progetto di riforma ampio e inclusivo per assicurare una formazione universitaria a tutti i medici che scelgono la medicina generale.» «Servono» aggiunge Simona Autunnali, vice segretario nazionale SNAMI, «contenuti omogenei tra regioni con certificazione di competenze e abilità, inseriti in un sistema di formazione universitaria che non replichi tuttavia i problemi della formazione specialistica.» «La carenza di medici del territorio non si risolve trasformando, medici di una scuola di specializzazione in medici convenzionati.» puntualizza Antonella Draghessi, responsabile regionale SNAMI Giovani Marche, «Chi pensa quindi» sostiene Matteo Picerna, addetto alla presidenza nazionale SNAMI, «di dare una sorta di “green pass” in medicina generale agli specializzandi, dimentica chi sul campo ha realmente sostenuto e sorretto un sistema che era stato eviscerato di personale, risorse e formazione già da prima della pandemia. «Il nostro sindacato si oppone fermamente a queste “norme scorciatoia” » ribadisce Federico Di Renzo, responsabile nazionale SNAMI Giovani medici e precari, «per cui chiediamo che il sistema per l’ingresso nella medicina generale, con tutte le annesse procedure per l’attribuzione della convenzione, venga affrontato con serietà e rispetto professionale» «Un no fermo ad un disegno e visione complessivi di inutili e dannose “utilitates partialis”» conclude Angelo Testa, «di contro un assenso a trasformare il corso di formazione in Medicina Generale in specializzazione universitaria.»

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