Brescia 25 Ottobre 2023
Circolare 24-23
Resoconto sintetico della riunione della delegazione trattante del 25 Ottobre 2023
Sono presenti: Per ASST Spedali Civili di Brescia (capofila per le tre ASST presenti sul territorio di ATS Brescia) Dr.ssa Elena Belli, Dr.ssa Annamaria Indelicato; Per ASST Garda: Dr. Ernesto Giacò; ASST Chiari: Dr. Schiavini; Per SNAMI: Dr.i Gozio e Pederzani; Per FIMMG: Dr.i Rossi, Battagliola e Barba; Per UMI: Dr.i Martire e Zubani; Per SMI: Dr. Fimmanò; Per l’Ordine dei Medici Dr. Ottavio di Stefano.
Vengono trattati i seguenti punti all’Ordine del Giorno:
1. Campagna vaccinale COVID
Lo scorso 6 ottobre è stata emanata dalla DG Welfare di Regione Lombardia una circolare a firma Dr. Pavesi (che alleghiamo) che definisce le modalità organizzative della vaccinazione antiCovid19 per la medicina territoriale. Alla luce di tale circolare ATS era intenzionata a porre come obiettivo (non concordato) di AFT oltre al raggiungimento dell’85% di copertura vaccinale antinfluenzali per i pazienti non deambulabili afferenti all’AFT, anche le vaccinazioni anti Covid19.
Per questo motivo SNAMI ha chiesto una riunione urgente non condividendo tale impostazione e chiedendo che tutti gli obiettivi di AFT (che ricordiamo comportare un ristoro economico, se raggiunti) siano prima concordati come da AIR 2023.
Interviene la Dr.ssa Belli che propone inizialmente una bozza da condividere per la campagna vaccinale covid in ambito di raggiungimento degli obiettivi di AFT, con un maggiore ristoro economico.
Intervengono il Dr. Pederzani e successivamente il Dr. Gozio ribadendo che SNAMI chiede che la vaccinazione anticovid non rientri negli obiettivi di AFT, ma si provveda a valutare su base volontaria e non obbligatoria un’eventuale partecipazione della Medicina Generale.
FIMMG, UMI e SMI concordano con la proposta SNAMI.
Il presidente dell’Ordine dei Medici, dr Ottavio di Stefano, chiede i motivi del ritardo organizzativo di Regione Lombardia.
La Dr.ssa Belli risponde che ad agosto 2023 uscì la prima circolare per la campagna antinfluenzale e che ATS Brescia chiese eventuali modalità da porre sul territorio per la vaccinazione anti Covid19. Le indicazioni operative regionali sono arrivate più tardi del previsto probabilmente per il ritardo autorizzativo del vaccino attivo sulle nuove varianti.
Alla luce delle posizioni sindacali la Dr.ssa Belli propone un accordo locale che possa utilizzare le RAR (0,81 Euro/cittadino assistito residente in ATS) e che sono svincolate dai fattori produttivi per una progettualità che comunque preveda degli obiettivi di AFT.
Dr.i Pederzani e Gozio ribadiscono che un eventuale progetto di vaccinazioni anti Covid19 è svincolato da obiettivi di AFT e chiedono se esista un progetto alternativo di ASST in caso di mancato accordo con la Medicina Generale per la vaccinazione a domicilio. A questa domanda la Dr.ssa Indelicato risponde che ASST non è in grado di garantire la vaccinazione domiciliare e che non esiste una progettualità in tal senso.
Interviene il Dr. Rossi che si dichiara possibilista riguardo a una introduzione della vaccinazione anti Covid19 negli obiettivi di AFT purché gli obiettivi stessi non siano stringenti.
Dopo un’ampia discussione e grazie alla tenacia delle posizioni SNAMI, la Dr.ssa Belli propone e apre a una progettualità per la vaccinazione anti Covid19 domiciliare senza porla all’interno dell’obiettivo di AFT e senza obbligatorietà.
A tale scopo verrà utilizzata una quota dell’assegnazione RAR per anno 2023. La quota RAR sarà quindi utilizzata per circa il 60% a garantire gli obiettivi di AFT (85% delle vaccinazioni antinfluenzali effettuate al domicilio di pazienti non deambulabili) e per il rimanente 40% a garantire con un fondo a riparto la vaccinazione su base volontaria per la vaccinazione anti COVID (in aggiunta alla già prevista quota di circa 9 euro per la vaccinazione sommata ai 18 euro dell’accesso a domicilio).
2. Utilizzo RAR 2023 e fondo fattori produttivi
I fondi per i fattori produttivi sono bastati per pagare:
- tutte le forme associative che hanno passato il bando;
- tutto il personale amministrativo e infermieristico della colonna A del bando (e cioè già operativo alla presentazione del bando secondo le modalità previste dallo stesso);
- tutto il personale amministrativo e infermieristico della colonna B del bando (e cioè non ancora operativo alla presentazione del bando). I medici che hanno provveduto ad assumere personale secondo le modalità previste dopo il riconoscimento del bando sono stati 83, mentre quelli che non hanno provveduto alla regolarizzazione sono 58.
Con l’assestamento, inoltre, si copre anche la quota di indennità informatica per il 2023 (circa 400.000 euro per ora accantonati in attesa di decisioni chiare su come debba essere erogata l’indennità).
Il residuo dei fattori produttivi per il 2023 è di circa un milione di euro così suddiviso:
- circa 602.000 euro per il personale amministrativo;
- circa 274.000 euro per le forme associative;
- circa 284.000 euro per il personale infermieristico.
Molti dei partecipanti al bando sono stati esclusi per errori formali e non sostanziali. ATS propone, ma tale proposta andrà sviluppata in un tavolo tecnico ad hoc, di riconoscere le indennità previste dal bando a questi colleghi in ordine di presentazione di domanda certificata dalla pec.
Per i colleghi esclusi per motivi sostanziali o per le nuove richieste non sembra prevedersi un bando, ma una semplice domanda con cui ci si metterà in coda per ottenere le indennità negli anni successivi.
3. Criteri RAO ministeriali sull’appropriatezza prescrittiva
I RAO sono i Criteri di Raggruppamenti Omogenei di Attesa previsti dalla DGR XII/511 del 26/06/2023. I tempi di attesa sono su prime visite e nella delibera ci sono 109 prestazioni già inserite con criteri stringenti per quanto riguarda la priorità (P, U, B, D). Tali criteri saranno presentati a tutti gli attori del sistema (sia MMG/PLS che specialisti territoriali e ospedalieri).
4. Varie ed eventuali
Per il 2022 sono arrivati i fondi per le aree disagiatissime stabilite con i criteri dell’AIR 2022. Si procederà alla liquidazione dei colleghi che hanno lo studio nei comuni disagiatissimi.
Alcuni di loro che prendevano già la indennità dell’area disagiata verranno liquidati come aree disagiatissime (compenso omnicomprensivo e non dato dalla somma di area disagiata + area disagiatissima).