Di seguito la riflessione del Presidente SNAMI Lombardia Dottor Roberto Carlo Rossi sul nuovo ACN firmato da alcune sigle sindacali:

Cosa implica il “ruolo unico”?

Che tutti i medici che assumono l’incarico dovranno inizialmente coprire 38 ore di attività oraria settimanale (all’interno di attività distrettuali: guardie mediche, vaccinazioni, ambulatori distrettuali per cittadini di altre regioni ecc.) e cominciare ad assumere scelte di pazienti fino a 400 pz.

Al crescere dei pazienti scenderanno le ore di impegno distrettuale secondo questo schema: 

– da 400 a 1000 pz    24 ore settimanali di attività distrettuale;

– da 1001 a 1200 pz  12 ore settimanali di attività distrettuale;

– da 1201 a 1500 pz  6 ore settimanali di attività distrettuale.

In questi numeri di scelte non si tiene conto delle scelte in deroga (quelle che ci portano a 1.750) per cui tutti i nuovi MMG, anche massimalisti, dovranno svolgere almeno 6 ore di attività oraria distrettuale. 

Inutile dire che ancorché questo possa di fatto non riguardarci in quanto noi, già convenzionati, possiamo scegliere per ora di non optare per il “ruolo unico”, anche noi di SNAMI Milano, così come il nostro Nazionale, siamo fortemente preoccupati per l’impatto che questa evoluzione potrà avere sui giovani, che potranno essere ulteriormente demotivati a scegliere una professione che li obbligherà a fare turni di continuità assistenziale a vita. 

Per fortuna, l’opposizione di SNAMI ha fatto sì che, almeno per coloro che sono al momento titolari di rapporto convenzionale, l’opzione per il passaggio al “ruolo unico” resti volontaria, ma per chi assumerà l’incarico dopo l’entrata in essere del nuovo ACN, il ruolo unico sarà obbligatorio.

Ma tant’è: qualcun altro l’ha chiesto, ed eccoci serviti!

Gli aumenti del nuovo ACN!

Come sempre quando viene usato il bastone prima viene offerta la carotina e questa si concretizza nei modesti aumenti previsti dal nuovo contratto che prevede i seguenti arretrati:

per il 2019: 0,91 euro/pz che significa con 1.750 pz = 1.592,5 euro

per il 2020: 1,43 euro/pz che significa con 1.750 pz = 2.502,5 euro

per il 2021: 0,82+1,90 euro/pz (quota capitaria + governo clinico)

che significa con 1.750 pz = 4.760 euro

per il 2022: 0,82+1,90 euro/pz (quota capitaria + governo clinico)

che significa con 1.750 pz = 4.760 euro

per il 2023: 0,82+1,90 euro/pz (quota capitaria + governo clinico)

che significa con 1.750 pz = 4.760 euro

per un totale di arretrati di 18.375 euro lordi (che diventeranno 12.403 al netto in cedolino) per un medico che avesse sempre avuto un carico di pazienti pari a 1.750.Cordiali saluti
Roberto Carlo Rossi

In allegato potete trovare l’ipotesi di Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei Rapporti con i Medici di Medicina Generale – Triennio 2019-2021

Evidenziate in giallo le diversità con l’accordo precedente.

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